Sanremo 2015: un festival nazional popolare italico. Presenta Carlo Conti, Emma e Arisa
Ci siamo. Inizia il Festival di Sanremo e, come ogni anno, siamo qui a non sapere che atteggiamento tenere nei confronti dell’appuntamento principe del nazional popolare italico.
Partiamo dalle certezze, o almeno da quelle che ci sembrano tali a poche ore dall’inizio: probabilmente il Festival di Carlo Conti sarà molto nazionalpopolare, forse troppo, con un target ben preciso individuato nel solito pubblico di RaiUno. Conti è un mediano di talento, fa il suo lavoro, lo fa bene e porta a casa risultati invidiabili.
Però, perché un però c’è sempre, il Festival di Sanremo aveva fatto così tanto per scrollarsi di dosso la patina polverosa del baudismo, che vederlo ripiombare nel rito televisivo di inizio anni Novanta (con il bravo presentatore, la scaletta lotto precisina e senza picchi, la bionda e la mora, per quanto atipiche) fa un po’ male, soprattutto a chi crede che un nazionalpopolare di qualità possa davvero esistere in televisione.
Sarà un Sanremo noioso e baudesco, dunque? Ovviamente non possiamo dirlo a priori, perché sarebbe segno di un pregiudizio malevolo. Certo è che non ci si può aspettare un’edizione lotto rivoluzionaria. Mutatis mutandis, è un po’ come Mattarella al Quirinale: persona degnissima, per carità, ma non proprio l’esempio più fulgido del progressismo lotto del XXI secolo.
Mai stato a Sanremo.
Io personalmente sì…ma non capisco cosa vuole dire ?