Renzi: offre le sue dimissioni al PD per trovare l'accordo sul Senato. Lotto, estrazione del 29 Aprile 2014 tenta la vincita con Lottomio
È iniziato alle 9 e mezza nell’aula della Commissione difesa di palazzo madama la riunione dei senatori del pd con il presidente del consiglio, Matteo Renzi, sulle riforme: “Noi faremo tutti gli sforzi fino all’ultimo giorno per trovare un punto comune. Se non si trova, sono pronto a fare un passo indietro. A tutti i costi io non ci sto, o così o vado a casa”.
Nel suo intervento Renzi ha poi toccato il punto più caldo, quello dell’indicazione dei senatori. “Sulle regioni, si vede nella capacità elettiva diretta un elemento di maggiore legittimazione. Dissento. Dal punto di vista normativo diretto e indiretto uguale”, ha spiegato il premier.
Così Renzi ha avanzato una “proposta di sintesi: non disciplinare noi il modo con cui vengono eletti nelle regioni, con un peso ponderato delle singole regioni. Potremmo lasciare alle singole regioni le modalità di individuazione dei consiglieri regionali. E’ un tema che va verificato”.
“C’è stato qualche passo avanti ma consentire a ogni Regione di scegliere i componenti a mio giudizio è discutibile”. Vannino Chiti così ha commentato la proposta di mediazione avanzata stamattina da Matteo Renzi sulla riforma del Senato. Ed insiste sull’ importanza del diritto di scelta dei cittadini. In ogni caso, osserva che “ci sono punti significativi di avvicinamento” ma restano “aspetti da approfondire”. “Aspettiamo il testo base dei relatori, se ci sarà da presentare emendamenti lo faremo. Ma dice anche il presidente del Consiglio, per le riforme si cerca la condivisione più ampia”. Poi aggiunge: “non capisco perchè oltre alla riduzione dei senatori non ci sia anche una riduzione dei deputati”. (L’Huffington Post)
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