Notizie: Berlusconi verso i servizi sociali, prova a sondare Napolitano sulla grazia
A poco più di una settimana dalla decisione del Tribunale di Milano che dovrà scegliere se condannare Silvio Berlusconi ai servizi sociali o agli arresti domiciliari, il leader di Forza Italia ha chiesto un incontro al Capo dello Stato. E ieri pomeriggio è salito al Colle.
Sul tavolo, il percorso delle riforme, la ribadita volontà del leader di Forza Italia di appoggiare il “pacchetto” portato avanti da Matteo Renzi in virtù del patto siglato al Nazareno, a partire dalla legge elettorale e dalle riforme costituzionali. Ma ad un certo punto del colloquio, il leader di Fi ha riesumato il tema della grazia (e pare anche dell’indulto). L’ex premier sarebbe infatti tornato a sondare Giorgio Napolitano sulla possibilità di concedergli un atto di clemenza. Su questo tema, tuttavia, il presidente della Repubblica ha ribadito i suoi paletti di sempre: la grazia presuppone un iter standard che non può in nessun modo essere bypassato.
Un faccia a faccia, quello tra l’ex capo del governo ed il presidente della Repubblica, che arriva dopo mesi di rapporti tesi e duri affondi lanciati dall’ex premier contro il Capo dello Stato che, a suo dire, sarebbe stato parte in causa di quel complotto politico-giudiziario che lo vuole eliminare dalla scena.
L’ex premier avrebbe dunque manifestato al presidente della Repubblica tutta la sua preoccupazione in vista del 10 aprile. Berlusconi, raccontano fonti azzurre, mette in conto il fatto che sarà costretto per un periodo a dover fare i conti con la giustizia. Ma l’ex capo dell’esecutivo vorrebbe conservare la sua “agibilità politica”, soprattutto in vista della campagna elettorale per le Europee e del percorso delle riforme in Parlamento.
Sarebbe interesse di tutte le istituzioni, compresa la carica più alta dello Stato, è stato il suo ragionamento, che il capo di una forza politica così importante e rappresentativa di quasi 10 milioni di voti, conservasse la possibilità di guidare il suo partito e di restare sulla “scena”.
Che Berlusconi sia preoccupato e che chieda garanzie non è una novità. Oltre all’umiliazione di dover andare ai servizi sociali – Berlusconi non fa altro che ripeterlo ai suoi interlocutori – il pensiero corre alla campagna elettorale per rinnovare il Parlamento di Strasburgo che si apre ufficialmente sabato prossimo.
Si tratta della prima volta che Silvio Berlusconi non sarà presente in prima persona a manifestazioni ed eventi pubblici. Il suo nome sarà nel simbolo ma non nelle schede elettorali, un motivo che potrebbe portare ad un drastico calo di consensi. I sondaggi ufficiali attestano Forza Italia al terzo posto, scavalcata persino dal Movimento 5 Stelle. Le tabelle riservate che circolano a palazzo Grazioli sono drammatiche perché danno il partito di Berlusconi intorno al 15 per cento.
Preoccupato come il Cavaliere è il resto del partito, consapevole delle tante incognite che porterà la sentenza del 10 aprile anche sulla gestione di Forza Italia.
Di liste europee si discute a palazzo Grazioli con lo stato maggiore di Fi. L’obiettivo è di farle in più possibile competitive per tentare di evitare il tracollo di voti. Ed è in questo senso che sarebbe tornata a circolare l’idea di candidare uno dei figli. In pole resta sempre Barbara (che non ha nascosto l’interesse per la politica). La diretta interessata anche ieri ha glissato la domanda facendo però intuire che il suo non è un niet.
Ieri pomeriggio è stata inoltre resa pubblica una lettera di risposta del Colle al capogruppo Fi Renato Brunetta (che aveva sollevato dubbi sulla copertura dei tagli Irpef annunciati da Renzi) in cui Napolitano, attraverso il segretario generale del Quirinale Donato Marra, assicura: «Vigilerò sul rispetto delle regole che disciplinano gli equilibri di bilancio e dei vincoli Ue», ma quando sarò posto «di fronte a provvedimenti formali approvati dalle Camere o dal Governo» e non su «indiscrezioni» o «annunci».
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