Politica: Letta oggi grandi decisioni nel consiglio dei ministri tra cui la legge sul conflitto d'interesse...lotto su Lottomio i numeri studiati
“Parlo, agisco, faccio ciò che è necessario nel mio ruolo. Oggi sono in questo ruolo, devo fare le cose, devo interpretare il mio ruolo al meglio, in un momento in cui gli italiani faticano credo che ci sia bisogno di una politica che affronti il merito delle cose con la dovuta attenzione”. Il premier Enrico Letta, ospite di “Otto e mezzo” su La7, ha difeso il suo governo dalle critiche, ha parlato del rapporto con Matteo Renzi, ma soprattutto ha sottolineato l’urgenza di una riforma elettorale: “È importante che la legge elettorale si faccia presto e bene, è fondamentale farla prima delle Europee, insieme al primo voto sul bicameralismo. Questo consentirebbe di avere più fiducia nei cittadini nella politica”. Poi l’assicurazione di non voler mettere i bastoni tra le ruote: “Quando sarà fatta la legge elettorale il governo sarà più a rischio? Se lei pensa che io per durare un giorno in più mi metto di traverso sulla legge elettorale è
una cosa proprio sbagliata”.
Legge elettorale. Il premier tiene fermo il punto della distanza del governo dal dibattito sulla legge elettorale che appartiene al Parlamento, ma si spende in favore dello spazio alle preferenze nella riforma elettorale attualmente sul tappeto. La decisione di Renzi di intervenire sulla legge elettorale e sul bicameralismo “è un fatto assolutamente positivo” e “io lo sostengo”, ha detto, aggiungendo che “se in Parlamento c’è un accordo largo alcuni aspetti” della riforma del voto “possono essere modificati. Io ad esempio credo che i cittadini debbano essere resi più partecipi nella scelta dei candidati”.
Renzi. Per quanto riguarda il rapporto con il segretario Pd, il premier ha sottoloineato che “ognuno c’ha il suo carattere e, come gli italiani hanno capito, noi siamo molto diversi. Lui ha una grande forza nell’interpretare il suo ruolo e io penso possa essere indirizzata in positivo, il Paese non ha bisogno di diatribe”. Ma di una cosa è sicuro: con il segretario del Pd si rema nella stessa direzione: “Sono troppo determinato a mantenere il ruolo di chi cerca una soluzione alle cose concrete, non possiamo permetterci il lusso di dividerci. Ho sentito l’intervista di Renzi al Tg3, che va nella stessa direzione. Ognuno fa la sua parte”. In merito, invece, all’ipotesi del sindaco di Firenze a Palazzo Chigi: “L’ha smentito Renzi stesso, dopodiché vorrei parlare di cose”, ha tagliato corto il presidente del Consiglio.
Crisi. Per il premier “la situazione è ancora complicata, ma dei passi avanti li abbiamo fatti. Avessi la possibilità di stampare soldi lo farei, ma non è così, e la vera fatica è quella, poi la dialettica politica è normale”. Per quanto riguarda le accuse di fallimento, parola usata proprio dal leader pd, il premier replica: “Stiamo ai fatti. L’Italia era in crisi, pesantemente. Oggi non è più così. Si è fermata la recessione ed è cominciata la crescita nel terzo trimestre; per la prima volta è ripartito il fatturato industriale e per la prima volta, dopo due anni, il debito è sceso. Si possono fare tanti discorsi. Ma questi tre dati dicono che la strada per uscire dalla crisi la si è imboccata”.
Futuro. Sul futuro, Letta spende parole chiare, in giorni in cui si ventilano “staffette” a Palazo Chigi: “Ci saranno altri mesi di governo perché sono assolutamente determinato a continuare questa opera di risanamento”. “Questo governo ha una squadra che difendo, che ha lavorato in condizioni difficilissime e ha ottenuto risultati. Anche Saccomanni, il più attaccato da destra, ha fatto molto. Servono più risultati? Sì, ma la strada è quella giusta e l’inversione di tendenza è fondamentale”.
Conflitto d’interessi. Nel 2014 Enrico Letta vorrebbe riuscire ad approvare una regolamentazione del conflitto di interessi. “Alcune cose mi piacerebbe farle meglio, penso al conflitto di interessi che quando Berlusconi sosteneva il governo era più difficile da fare”. Quando gli è stato chiesto se ne abbia parlato con Angelino Alfano, ha risposto: “Sarà uno dei punti che discuteremo nelle prossime settimane”. Ovviamente, ha precisato, “il tema non è punitivo nei confronti di nessuno”.
Jobs act. Enrico Letta ha annunciato che parteciperà alla direzione del Pd che varerà il Jobs act e sul patto di governo di Matteo Renzi sul lavoro.
Bersani. Un pensiero il premier lo ha rivolto a Pier Luigi Bersani: “La più bella cosa che ho vissuto nelle ultime settimane è stato passare un’ora e mezza con Pier Luigi. È stato un incontro emotivamente forte e quello che gli è successo è una delle cose che ti fanno ragionare sulle priorità vita. Ora lui pensa a tornare completamente e rapidamente in salute. Io lo ho visto in palla”, ha detto rispondendo a una domanda sulla possibilità di affidare a Bersani la poltrona lasciata vuota da Gianni Cuperlo. Sulle dimissioni di quest’ultimo, Letta ha affermato: “Ho provato a dissuaderlo, per quello che potevo. Evidentemente non ci sono riuscito. Penso che in questo così delicato bisogna essere tutti… Dopodiché ho stima di lui e sono convinto che continuerà un suo contributo, un suo ruolo fondamentale”. (repubblica.it)
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